Una sequenza di interventi, non coordinati tra loro, hanno prodotto nel tempo un percorso ciclo-pedonale frequentato settimanalmente da centinaia di persone,numero cresciuto moltissimo nell’ultimo anno e mezzo a causa della pandemia che ha portato molti a modificare in positivo le proprie abitudini.
Il camminamento è quello che, partendo dalla via delle Gerole e inoltrandosi sullo storico sentiero di campagna, porta al canale Villoresi, attraverso il sottopasso costruito quando è stata realizzata la nuova Provinciale (primo intervento).
Prosegue poi, svoltando a sinistra, sull’alzaia del canale pavimentata e protetta (secondo intervento) permettendo così la continuità del percorso verso Pessano.
Termina, infine attraversando il ponte di passaggio della Provinciale; ponte resosi necessario per mantenere un collegamento, in sicurezza, per chi, a piedi o in bicicletta, vuole andare e venire da Caponago e Pessano (terzo intervento). Ciò è avvenuto nel momento in cui fu costruita la tangenziale est/est (TEM) che modificò radicalmente la viabilità del territorio.
Il ponte, nel territorio di Caponago, si collega con la dismessa vecchia Provinciale e crea un collegamento con via delle Gerole, chiudendo, in tal modo, un bellissimo anello.
Inoltre, tra il ponte e la vecchia Provinciale esiste un sentiero nel boschetto, realizzato circa 25 anni fa (quarto intervento, primo in ordine di tempo) che porta al parco Europa, quindi nel cuore di Caponago.
Partendo da queste osservazioni, il costituito Coordinamento “I Venerdì per il futuro del Pianeta”, formato da Associazioni già operanti in Caponago che svolgono attività sociali in campi diversi, ha notato che un così interessante percorso era reso “indecoroso” da mucchi di rifiuti accumulatisi negli anni e da assenza di manutenzione sistemica di chi ne ha la competenza.
Ha ritenuto pure improcrastinabile un intervento su altre zone che presentano la stessa indegna situazione.
Nella consapevolezza che quanto succede in tema ambientale è in larghissima parte responsabilità dell’attività umana, partendo appunto dal decoro per arrivare ai cambiamenti climatici, si pone la questione di come e in quali ambiti modificare i nostri comportamenti, come ci suggerisce anche la scienza, per non incorrere in mutamenti climatici nocivi irreversibili.
Nella convinzione che bisogna agire da subito e su diversi piani, ci proponiamo di svolgere un’intensa e duratura attività nel tempo, pur conoscendo le difficoltà che si incontrano per ottenere risultati efficaci in tempi brevi, quando si lavora per cambiare abitudini consolidate e sedimentate che riguardano singoli, collettività e istituzioni.
E’ già stato elaborato un progetto che sarà fatto conoscere durante le manifestazioni che si svolgeranno sul territorio.
Franco Chittò
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